
Economia etica
I rapporti economici sono anche rapporti fra esseri umani, quelli di tipo essenzialmente collaborativo come il dono e la condivisione presentano solo vantaggi per tutti ed in genere quindi sono accettati da tutti come eticamente giusti. Quelli invece dove è presente una forte componente competitiva, prevedono per loro natura che qualcuno vinca ed altri perdano, ne segue che qualcuno viene danneggiato e la cosa diventa moralmente discutibile. Infatti se emerge un conflitto interno alla società, se in una comunità l’uno danneggia l’altro ecco che si può minare la convivenza. Una riprovazione sociale e collettiva appare quindi opportuna. Non deve sorprendere che filosofie e religioni si siano interessate a tale tipo di rapporti per dare dei giudizi morali. Come ogni atto umano infatti possono e devono essere giudicati eticamente come giusti o sbagliati, sebbene non sia sempre una impresa facile. Inoltre, a complicare le cose, accade che i criteri di giudizio morale normalmente accettati varino con il tempo ed il luogo, ovvero con la cultura dominante, ragion per cui ci si trova spesso davanti a giudizi contrastanti. In base quindi al modo di pensare, avremo varie forme di economia etica ovvero insieme di attività economiche rispettose o compatibili con i criteri di giudizio dominanti. Valutare tali attività eticamente è compito di tutti, ovvero della filosofia morale di ognuno ed in particolare delle autorità che devono proteggere la comunità dai pericoli che ne minano l’unità o la stabilità. Appare logico pensare infatti che tanto più accesa ed esasperata sarà la competizione economica e tanto maggiori le ingiustizie e la possibilità di conflitti interni. Ecco che abbiamo trovato un modo per passare dallo studio dell’economia delle comunità, ad altri ambiti culturali come la religione, la filosofia e la politica.